Dalla seconda metà degli anni Novanta in poi, quando lo scenario capitalista si afferma sempre più come globale, la natura diventa il terreno più politico che possa esistere e i territori diventano merce da cui estrarre valore.

Lunedì 22 gennaio alle 19:00 a Porto Burci insieme a Paola Imperatore, ricercatrice presso l’Università di Torino e autrice del recente saggio edito da Meltemi, parleremo di movimenti di lotta ecologista e sociale, partendo dalla sua indagine su alcune grandi battaglie contro la costruzione di grandi opere e industrie nocive. A cambiare sono il luogo, l’estrazione sociale, il tipo di lotta; ma di fronte alla continua devastazione ambientale, le battaglie dei movimenti sociali diventano trasversali, ricorrenti, convergenti seppur nel loro essere eterogenee.

lunedì 22 gennaio ore 19:00

PORTO BURCI

Contrà dei Burci, 27 - Vicenza

Ingresso libero.

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica (2023, Meltemi)

Ondate di calore, siccità, desertificazione del suolo, aumento delle morti per inquinamento atmosferico. Queste sono solo alcune tra le conseguenze della crisi ecologica e climatica cui assistiamo quotidianamente. Tali fenomeni, tuttavia, non sono improvvisi, ma derivano da precise politiche ambientali e da modelli di gestione dei territori che sono stati attuati ignorando gli allarmi e le proteste delle comunità locali.

Territori in lotta nasce dal desiderio di interrogare in modo più ampio le dinamiche dei conflitti sociali per riflettere sulla relazione tra crisi eco-climatica, democrazia e capitalismo a partire dal territorio, oggetto e presupposto dei nuovi processi globali di accumulazione e, al contempo, punto privilegiato da cui osservare le forme di resistenza che si danno dentro e contro questo sistema neoliberista.

paola imperatore

è assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Torino, dove si occupa di transizione ecologica e politiche climatiche. Si è addottorata all’Università degli Studi di Pisa con una tesi su protesta e territorio, premiata dall’Ateneo come migliore tesi dottorale del 2021. Si occupa di movimenti sociali, in particolare di quelli legati alla difesa dell’ambiente contro la costruzione di grandi opere o attività industriali impattanti, e di temi connessi all’ecologia politica, come l’ecologia operaia.